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L'’impatto del cambiamento d’ora sul nostro ritmo circadiano: strategie per adattarsi
Il cambiamento dell'ora in autunno segna ogni anno un momento in cui le lancette si spostano indietro, regalandoci un'ora di luce mattutina in più, ma togliendo luminosità alle serate. Questo spostamento, seppur minimo, influisce profondamente sul nostro organismo, in particolare sul ritmo circadiano, il ciclo biologico che regola le nostre funzioni vitali in base all’alternanza luce-buio. Questa variazione oraria può sembrare solo una lieve modifica, ma per il nostro corpo rappresenta un vero e proprio adattamento, capace di influire su sonno, umore, appetito ed energia.
Il ritmo circadiano è un sistema complesso governato da un orologio biologico situato nel cervello, precisamente nell'ipotalamo. Questo “timer interno” sincronizza numerosi processi corporei, come la produzione di ormoni e la regolazione della temperatura corporea, basandosi sulle condizioni esterne. Con il cambiamento d’ora, però, il corpo potrebbe trovarsi disorientato, dovendo adattarsi a un nuovo equilibrio. Alcuni studi suggeriscono che questo adattamento possa richiedere anche fino a una settimana, durante la quale possiamo sperimentare insonnia, affaticamento e irritabilità: scopriamo dunque, le strategie per adattarsi più velocemente.
Uno dei primi passi per adattarsi meglio al cambiamento d’ora è cercare di mantenere una routine regolare, nonostante la modifica al ciclo giorno-notte. Per esempio, andare a dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora aiuta il cervello a stabilire una nuova tabella di marcia interna, riducendo così l’impatto della variazione di luce naturale. Inoltre, l’esposizione alla luce naturale, soprattutto al mattino, è un valido alleato: i raggi del sole stimolano la produzione di serotonina, l’ormone del buonumore, che favorisce anche la regolazione dei ritmi sonno-veglia. Passeggiare all’aperto nei primi momenti della giornata può fare la differenza, aiutando il corpo a percepire chiaramente il passaggio tra il giorno e la notte, essenziale per un corretto ritmo circadiano.
Anche la dieta gioca un ruolo fondamentale nel processo di adattamento al nuovo orario. Fare pasti regolari e nutrienti equilibrati contribuisce a stabilizzare i livelli di energia e riduce la sensazione di stanchezza legata al cambiamento di routine. Cibi ricchi di triptofano, come uova, noci e formaggi, favoriscono la produzione di melatonina, l’ormone del sonno, migliorando la qualità del riposo notturno. Evitare caffeina e zuccheri nelle ore serali è un altro accorgimento utile: entrambi stimolano l’organismo, ritardando la sensazione di stanchezza e alterando la naturale fase di rilassamento serale.
Il movimento fisico, poi, è un ottimo strumento per favorire il benessere generale, stimolando la produzione di endorfine e migliorando la qualità del sonno. Tuttavia, è preferibile concentrarsi su attività più intense nelle prime ore del giorno, riservando la sera a esercizi leggeri e rilassanti, come lo stretching o lo yoga, che aiutano il corpo a distendersi e prepararsi per la notte. Anche pratiche di respirazione profonda possono aiutare a calmare la mente e ridurre lo stress, favorendo un adattamento più graduale ai nuovi ritmi.
Infine, è fondamentale ascoltare il proprio corpo e non forzarsi a seguire ritmi troppo intensi nelle giornate subito successive al cambio d’ora. Permettere al fisico di abituarsi gradualmente è la chiave per evitare effetti collaterali indesiderati, come il nervosismo e l’insonnia. Concedersi dei momenti di relax, leggere un libro prima di andare a letto o praticare la meditazione sono attività che aiutano a riequilibrare mente e corpo.